VARIAZIONE DATA

Il terzo incontro del Cenacolo Maria Stella dell'Evangelizzazione "TUTTI INSIEME" non sarà il 30 Aprile - 1 Maggio (giorno fissato per la Beatificazione di Papa Giovanni Paolo II) come previsto in un primo tempo, ma SABATO 11 GIUGNO e DOMENICA 12 GIUGNO 2011. Ulteriori dettagli saranno comunicati prossimamente.



lunedì 14 febbraio 2011

IL MESSAGGIO DEL PAPA PER LA GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

VERITA', ANNUNCIO E AUTENTICITA'
DI VITA NELL'ERA DIGITALE 

5 giugno 2011

Cari fratelli e sorelle,
in occasione della XLV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, desidero condividere alcune riflessioni, motivate da un fenomeno caratteristico del nostro tempo: il diffondersi della comunicazione attraverso la rete internet. È sempre più comune la convinzione che, come la rivoluzione industriale produsse un profondo cambiamento nella società attraverso le novità introdotte nel ciclo produttivo e nella vita dei lavoratori, così oggi la profonda trasformazione in atto nel campo delle comunicazioni guida il flusso di grandi mutamenti culturali e sociali. Le nuove tecnologie non stanno cambiando solo il modo di comunicare, ma la comunicazione in se stessa, per cui si può affermare che si è di fronte ad una vasta trasformazione culturale. Con tale modo di diffondere informazioni e conoscenze, sta nascendo un nuovo modo di apprendere e di pensare, con inedite opportunità di stabilire relazioni e di costruire comunione.
Si prospettano traguardi fino a qualche tempo fa impensabili, che suscitano stupore per le possibilità offerte dai nuovi mezzi e, al tempo stesso, impongono in modo sempre più pressante una seria riflessione sul senso della comunicazione nell’era digitale. Ciò è particolarmente evidente quando ci si confronta con le straordinarie potenzialità della rete internet e con la complessità delle sue applicazioni. Come ogni altro frutto dell’ingegno umano, le nuove tecnologie della comunicazione chiedono di essere poste al servizio del bene integrale della persona e dell’umanità intera. Se usate saggiamente, esse possono contribuire a soddisfare il desiderio di senso, di verità e di unità che rimane l’aspirazione più profonda dell’essere umano.
Nel mondo digitale, trasmettere informazioni significa sempre più spesso immetterle in una rete sociale, dove la conoscenza viene condivisa nell’ambito di scambi personali. La chiara distinzione tra il produttore e il consumatore dell’informazione viene relativizzata e la comunicazione vorrebbe essere non solo uno scambio di dati, ma sempre più anche condivisione. Questa dinamica ha contribuito ad una rinnovata valutazione del comunicare, considerato anzitutto come dialogo, scambio, solidarietà e creazione di relazioni positive. D’altro canto, ciò si scontra con alcuni limiti tipici della comunicazione digitale: la parzialità dell’interazione, la tendenza a comunicare solo alcune parti del proprio mondo interiore, il rischio di cadere in una sorta di costruzione dell’immagine di sé, che può indulgere all’autocompiacimento.
Soprattutto i giovani stanno vivendo questo cambiamento della comunicazione, con tutte le ansie, le contraddizioni e la creatività proprie di coloro che si aprono con entusiasmo e curiosità alle nuove esperienze della vita. Il coinvolgimento sempre maggiore nella pubblica arena digitale, quella creata dai cosiddetti social network, conduce a stabilire nuove forme di relazione interpersonale, influisce sulla percezione di sé e pone quindi, inevitabilmente, la questione non solo della correttezza del proprio agire, ma anche dell’autenticità del proprio essere. La presenza in questi spazi virtuali può essere il segno di una ricerca autentica di incontro personale con l’altro se si fa attenzione ad evitarne i pericoli, quali il rifugiarsi in una sorta di mondo parallelo, o l’eccessiva esposizione al mondo virtuale. Nella ricerca di condivisione, di “amicizie”, ci si trova di fronte alla sfida dell’essere autentici, fedeli a se stessi, senza cedere all’illusione di costruire artificialmente il proprio “profilo” pubblico.
Le nuove tecnologie permettono alle persone di incontrarsi oltre i confini dello spazio e delle stesse culture, inaugurando così un intero nuovo mondo di potenziali amicizie. Questa è una grande opportunità, ma comporta anche una maggiore attenzione e una presa di coscienza rispetto ai possibili rischi. Chi è il mio “prossimo” in questo nuovo mondo? Esiste il pericolo di essere meno presenti verso chi incontriamo nella nostra vita quotidiana ordinaria? Esiste il rischio di essere più distratti, perché la nostra attenzione è frammentata e assorta in un mondo “differente” rispetto a quello in cui viviamo? Abbiamo tempo di riflettere criticamente sulle nostre scelte e di alimentare rapporti umani che siano veramente profondi e duraturi? E’ importante ricordare sempre che il contatto virtuale non può e non deve sostituire il contatto umano diretto con le persone a tutti i livelli della nostra vita.
Anche nell’era digitale, ciascuno è posto di fronte alla necessità di essere persona autentica e riflessiva. Del resto, le dinamiche proprie dei social network mostrano che una persona è sempre coinvolta in ciò che comunica. Quando le persone si scambiano informazioni, stanno già condividendo se stesse, la loro visione del mondo, le loro speranze, i loro ideali. Ne consegue che esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro. Comunicare il Vangelo attraverso i nuovi media significa non solo inserire contenuti dichiaratamente religiosi sulle piattaforme dei diversi mezzi, ma anche testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare, scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita. Del resto, anche nel mondo digitale non vi può essere annuncio di un messaggio senza una coerente testimonianza da parte di chi annuncia. Nei nuovi contesti e con le nuove forme di espressione, il cristiano è ancora una volta chiamato ad offrire una risposta a chiunque domandi ragione della speranza che è in lui (cfr 1Pt 3,15).
L’impegno per una testimonianza al Vangelo nell’era digitale richiede a tutti di essere particolarmente attenti agli aspetti di questo messaggio che possono sfidare alcune delle logiche tipiche del web. Anzitutto dobbiamo essere consapevoli che la verità che cerchiamo di condividere non trae il suo valore dalla sua “popolarità” o dalla quantità di attenzione che riceve. Dobbiamo farla conoscere nella sua integrità, piuttosto che cercare di renderla accettabile, magari “annacquandola”. Deve diventare alimento quotidiano e non attrazione di un momento. La verità del Vangelo non è qualcosa che possa essere oggetto di consumo, o di fruizione superficiale, ma è un dono che chiede una libera risposta. Essa, pur proclamata nello spazio virtuale della rete, esige sempre di incarnarsi nel mondo reale e in rapporto ai volti concreti dei fratelli e delle sorelle con cui condividiamo la vita quotidiana. Per questo rimangono sempre fondamentali le relazioni umane dirette nella trasmissione della fede!
Vorrei invitare, comunque, i cristiani ad unirsi con fiducia e con consapevole e responsabile creatività nella rete di rapporti che l’era digitale ha reso possibile. Non semplicemente per soddisfare il desiderio di essere presenti, ma perché questa rete è parte integrante della vita umana. II web sta contribuendo allo sviluppo di nuove e più complesse forme di coscienza intellettuale e spirituale, di consapevolezza condivisa. Anche in questo campo siamo chiamati ad annunciare la nostra fede che Cristo è Dio, il Salvatore dell’uomo e della storia, Colui nel quale tutte le cose raggiungono il loro compimento (cfr Ef 1,10). La proclamazione del Vangelo richiede una forma rispettosa e discreta di comunicazione, che stimola il cuore e muove la coscienza; una forma che richiama lo stile di Gesù risorto quando si fece compagno nel cammino dei discepoli di Emmaus (cfr Lc 24,13-35), i quali furono condotti gradualmente alla comprensione del mistero mediante il suo farsi vicino, il suo dialogare con loro, il far emergere con delicatezza ciò che c’era nel loro cuore.
La verità che è Cristo, in ultima analisi, è la risposta piena e autentica a quel desiderio umano di relazione, di comunione e di senso che emerge anche nella partecipazione massiccia ai vari social network. I credenti, testimoniando le loro più profonde convinzioni, offrono un prezioso contributo affinché il web non diventi uno strumento che riduce le persone a categorie, che cerca di manipolarle emotivamente o che permette a chi è potente di monopolizzare le opinioni altrui. Al contrario, i credenti incoraggiano tutti a mantenere vive le eterne domande dell'uomo, che testimoniano il suo desiderio di trascendenza e la nostalgia per forme di vita autentica, degna di essere vissuta. È proprio questa tensione spirituale propriamente umana che sta dietro la nostra sete di verità e di comunione e che ci spinge a comunicare con integrità e onestà.
Invito soprattutto i giovani a fare buon uso della loro presenza nell’arena digitale. Rinnovo loro il mio appuntamento alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, la cui preparazione deve molto ai vantaggi delle nuove tecnologie. Per gli operatori della comunicazione invoco da Dio, per intercessione del Patrono san Francesco di Sales, la capacità di svolgere sempre il loro lavoro con grande coscienza e con scrupolosa professionalità, mentre a tutti invio la mia Apostolica Benedizione.

Dal Vaticano, 24 gennaio 2011, Festa di san Francesco di Sales

giovedì 3 febbraio 2011

QUELLA PAROLA CHE CI RISCALDA IL CUORE

Papa Benedetto XVI nella Catechesi dell'Udienza Generale dello scorso 2 Febbraio ha parlato di Teresa di Gesù. Mentre Vi invitiamo a leggere tutta la catechesi, vero gioiello per la nostra vita spirituale, riportiamo la conclusione che è una attualizzazione di quanto detto dal Papa nella catechesi.

“Nella nostra società, spesso carente di valori spirituali, santa Teresa ci insegna ad essere testimoni instancabili di Dio, della sua presenza e della sua azione, ci insegna a sentire realmente questa sete di Dio che esiste nella profondità del nostro cuore, questo desiderio di vedere Dio, di cercare Dio, di essere in colloquio con Lui e di essere suoi amici. Questa è l'amicizia che è necessaria per noi tutti e che dobbiamo cercare, giorno per giorno, di nuovo. L’esempio di questa Santa, profondamente contemplativa ed efficacemente operosa, spinga anche noi a dedicare ogni giorno il giusto tempo alla preghiera, a questa apertura verso Dio, a questo cammino per cercare Dio, per vederlo, per trovare la sua amicizia e così la vera vita; perché realmente molti di noi dovrebbero dire: “non vivo, non vivo realmente, perché non vivo l'essenza della mia vita”. Per questo il tempo della preghiera non è tempo perso, è tempo nel quale si apre la strada della vita, si apre la strada per imparare da Dio un amore ardente a Lui, alla sua Chiesa, e una carità concreta per i nostri fratelli”.

martedì 2 novembre 2010

INsieme Cenacolo numero 7


Arriva il nuovo numero del nostro giornale INsieme Cenacolo. Rinnovato nella grafica e in fase ancora sperimentale (solo per mail o anche su carta?) ci auguriamo possa essere uno strumento di collegamento fra tutti i componenti del Cenacolo Maria Stella dell'Evangelizzazione.

venerdì 29 ottobre 2010

MAGISTERO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AGLI OPERATORI DI TELEPACE
IN OCCASIONE DEL 25° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE

Sabato, 22 marzo 2003

Cari operatori di Telepace!

1. Benvenuti a quest'incontro, in occasione del 25° anniversario di fondazione della vostra televisione. Vi saluto con affetto, e, in modo particolare, saluto il vostro fondatore e direttore, Mons. Guido Todeschini, che ringrazio per le parole rivoltemi a nome di tutti. Estendo il mio cordiale pensiero ai vostri familiari, ai collaboratori, ai volontari, ai radioascoltatori, ai telespettatori e all'intera famiglia di Telepace.

Ho appreso con gioia che il segnale della vostra emittente, grazie a otto satelliti, è in grado ora di essere ricevuto in ogni continente. In venticinque anni quanta strada avete percorso! Rendo grazie a Dio per quel che siete riusciti a compiere, ed esprimo il mio apprezzamento per voi, artefici quotidiani dei progressivi sviluppi di questo canale radiotelevisivo, che desidera veicolare il Vangelo della pace sino agli estremi confini del Pianeta.

2. Telepace! Già il nome esprime l'obiettivo che l'emittente intende perseguire. Telepace vuol essere la televisione della pace, di quella pace che è dono di Dio e umile e costante conquista degli uomini. Quando la guerra, come in questi giorni in Iraq, minaccia le sorti dell'umanità, è ancora più urgente proclamare, con voce forte e decisa, che solo la pace è la strada per costruire una società più giusta e solidale. Mai la violenza e le armi possono risolvere i problemi degli uomini.

La vostra emittente ha fatto di questa indispensabile educazione alla pace il suo scopo sin dall'inizio. Radio Pace nacque, infatti, venticinque anni fa, quando in Italia si viveva il preoccupante clima della violenza e del terrorismo, per dar "voce a chi non ha voce". Voi conservate gelosamente un minuscolo trasmettitore a ricordo di quei giorni. Fu quello il primo strumento di comunicazione della vostra Radio, dalla quale, con l'andar degli anni, si è sviluppato il vostro canale radio-televisivo, che oggi è in grado di raggiungere praticamente quasi tutte le regioni del mondo.

3. In venticinque anni, fidando nella Provvidenza divina, Telepace ha mantenuto inalterato il suo carisma, libera da ogni condizionamento anche economico per servire Dio e l'uomo nella Chiesa. Dal 1985, in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano, segue i viaggi apostolici del Successore di Pietro e reca quotidianamente la sua parola e il suo magistero a innumerevoli famiglie in Italia, in Europa e, dallo scorso anno, in tante altre nazioni della Terra. Non si limita a trasmettere eventi e programmi d'interesse religioso ed ecclesiale, ma stimola e incoraggia la generosa solidarietà dei telespettatori. Propone, infatti, casi di estrema necessità e sollecita aiuti concreti anche per studenti dei Paesi emergenti e altre persone bisognose; reca conforto a chi è solo o abbandonato; entra con messaggi di speranza nelle carceri e negli ospedali. Telepace informa, educa alla fede, incoraggia a sperare, stimola alla solidarietà, diffonde la pace, che scaturisce dall'incontro con Cristo.

4. A tutto ciò si aggiunge l'aiuto spirituale che Telepace offre ai radio ascoltatori e telespettatori attraverso la quotidiana celebrazione della Santa Messa e la recita del Santo Rosario, l'adorazione eucaristica, gli Esercizi Spirituali ed altri spazi riservati alla preghiera e alla formazione cristiana. Durante l'Anno Santo, ad esempio, ogni giorno ha trasmesso l'incontro di preghiera serale da Piazza San Pietro. So poi che tante persone, fra cui monache di diversi monasteri di vita contemplativa, quali "mistiche antenne" come voi le chiamate, vi accompagnano e vi sostengono con le loro orazioni, mentre ammalati, degenti di ospedali e carcerati offrono la loro sofferenza per il vostro apostolato.

Cari operatori di Telepace, proseguite il vostro cammino con immutato entusiasmo. Un campo apostolico sempre più vasto vi attende. Rimanete fedeli alla vostra missione, proclamando la verità di Dio e dell'uomo. Diffondete nella Chiesa e nel mondo la voce di Cristo "Via, Verità e Vita" (cfr Gv 14,6), e siate vigili sentinelle della sua pace.

Maria, Regina della Pace e Stella dell'evangelizzazione, guidi i passi della vostra emittente, perché possiate comunicare la gioia, l'amore e la pace di Cristo "nostra pace" (Ef, 2, 14).

Di cuore vi benedico unitamente alle persone a voi care e a quanti compongono la grande famiglia di Telepace.

giovedì 7 ottobre 2010

UNA SETTIMANA PARTICOLARE

Pubblichiamo di seguito il programma (locandina) della settimana che dal 13 al 20 Ottobre vedrà l'immagine di Maria Stella dell'Evangelizzazione nella parrocchia di Sant'Anna in Vaticano per i vent'anni della presenza di TELEPACE a Roma, la diocesi del Papa.

venerdì 24 settembre 2010

E' uscito il numero 6 di "INsieme Cenacolo"

E' stato stampato mercoledì 22 settembre, imbustato il giorno stesso e ora è in viaggio per arrivare nella case di tutti i componenti del Cenacolo. E' il sesto numero di INsieme Cenacolo, che ancora una volta diventa punto di incontro e di proposta per il cammino del Cenacolo. Mentre si ricorda alle coppie, e non solo, che non hanno provveduto a consegnare l'allegato con i dati della propria famiglia, di farlo al più presto, anticipiamo che prossimamente, forse già dal numero 7, il giornale sarà spedito via mail in formato PDF per risparmiare e per raggiungere più rapidamente tutti i componenti.

domenica 22 agosto 2010

VENT'ANNI DI TELEPACE A ROMA

Era il 22 Agosto 1990 quando, nel pomeriggio, su Roma spiccava il volo della colomba di TELEPACE. Una colomba che con le due ali della preghiera e della solidarietà allargava il suo raggio di azione ponendosi a servizio della Chiesa del Vescovo di Roma e portando nel mondo intero il magistero del successore di Pietro. Nel tempo la sede di Roma è diventata punto vitale per tutta TELEPACE essendo punto di arrivo dei vari segnali che da Verona, Lodi, Trento, Fatima, Gerusalemme e Betlemme qui giungono per poi essere, grazie al satellite, diffusi in tutto il mondo. Accanto poi alle nostre sedi tante sono le dirette che da luoghi vicini e lontani vengono proposte, "passando" sempre da Roma, a quanti con fedeltà seguono TELEPACE. Oggi, nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria liturgica di Maria Regina, nella XXI Domenica del Tempo Ordinario, vogliamo pregare per quanti sono impegnati nella sede di Roma e per tutti gli operatori e i Piccoli Comuninatori Missionari che, in tutte le sedi, ogni giorno si impegnano ad annunciare il Vangelo con gli strumenti della Comunicazione Sociale.
Ricordiamo che dal 13 al 20 Ottobre 2010 la sede di Roma vivrà una settimana di particolare ringraziamento per il dono della presenza di TELEPACE e per l'occasione sarà presente l'immagine di Maria Stella dell'Evangelizzazione che per tutta la settimana sosterà presso la parrocchia di Sant'Anna in Vaticano.